Scuola, Governo rivaluti la scelta per la ripresa in presenza al 100% e lavori concretamente per raggiungere l’obiettivo in sicurezza
Lunedì 19 aprile si è svolto l’incontro del Ministero dell’Istruzione con i sindacati del comparto “Istruzione e ricerca” sul protocollo di sicurezza per la ripresa delle attività didattiche in presenza al 100% dal 26 aprile. Il resoconto dettagliato dell’incontro.
In questi ultimi mesi le scuole del primo ciclo hanno frequentato in presenza nella maggioranza delle regioni, tuttavia ciò che sarebbe stato necessario per la riapertura in presenza al 100% in tutti gli ordini e gradi non è stato ancora realizzato, con il paradosso che la campagna di vaccinazione dedicata al personale scolastico è stata bloccata.
A margine dell’incontro Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL denuncia: “Ci troviamo davanti a un atto di volontà politica non supportato da condizioni reali. Prima di decidere la riapertura al 100% in presenza bisogna riprendere subito la campagna di vaccinazione, rinnovare i protocolli di sicurezza, effettuare tracciamenti, anche a campione, valutare i dati dei vaccinati, ancora non disponibili. In caso contrario non c’è alcuna garanzia per studenti e personale scolastico”.
La FLC CGIL di fronte a questa determinazione del Governo, assieme alla richiesta dell’immediata ripresa delle vaccinazioni al personale scolastico, ritiene necessario ottenere i dati relativi alla quantità di personale vaccinato, e se con prima o seconda dose. È, questo, un passaggio necessario per un rientro in sicurezza nel tempo più breve possibile assieme al quale occorrono quei provvedimenti che da mesi riproponiamo alla politica, come l’aggiornamento dei protocolli di sicurezza, che sono fermi all’estate del 2020 e l’attivazione di un’efficace azione di tracciamento con tamponi in via prioritaria per la scuola. Occorre poi potenziare i trasporti (che sono il luogo dove le persone che frequentano la scuola corrono i rischi maggiori di contagio) e consentire che le scuole – supportate dagli uffici scolastici regionali, e non più costrette a seguire le discutibili decisioni delle Regioni e/o delle Prefetture – possano auto organizzarsi circa gli orari di ingresso e d’uscita, la durata delle lezioni e quant’altro occorra per garantire il lavoro e le lezioni in sicurezza.
Infine, dove gli alunni non possono portare la mascherina bisogna prevedere e garantire al personale la mascherina FFP2.
Chiediamo dunque che il Governo rivaluti la scelta per la ripresa attività scolastiche in presenza al 100% dal 26 aprile prossimo e lavori concretamente per raggiungere l’obiettivo in sicurezza a partire, lo ribadiamo, dalla ripresa immediata della campagna di vaccinazione.